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Cos'è la coscienza? E qual è il metodo per studiarla? Con questo saggio, pubblicato tra il 1974 e il 1975 e qui compendiato da note critiche e una ricca bibliografia, Tran Duc Thao, filosofo vicino a Sartre e a Merleau-Ponty e figura chiave della fenomenologia francese del secondo dopoguerra, propone un'inedita metodologia per lo studio della coscienza. Questa passa per un progetto semiologico, fortemente debitore della tradizione marxista, il quale non manca di alcuni elementi di grande originalità, come la nozione di "linguaggio della vita reale". Sullo sfondo di un bilancio biografico e teorico del suo percorso intellettuale, che non risparmia critiche all'individualismo e all'idealismo, Thao accoglie le sfide provenienti dalle scienze (linguistica, psicologia, biologia, paleoantropologia, genetica) e rivendica il ruolo svolto dal corpo, dall'interazione pratica con il mondo reale, dal linguaggio e dalle relazioni sociali nella formazione della coscienza.